Pesaro capitale della Cultura, l’Alto Cilento non ce l’ha fatta

Niente da fare per Capaccio Paestum. La nuova capitale italiana della cultura per il 2024 sarà Pesaro. Nonostante il bel progetto presentato dalla “città dei templi”, la giuria, presieduta dalla direttrice di Rai Cultura Silvia Calandrelli, ha votato all’unanimità per la località delle Marche.

La candidatura di Capaccio Paestum comprendeva l’Unione dei comuni dell’alto Cilento, con l’obiettivo comune di “promuovere e valorizzare in chiave sistemica il patrimonio materiale e immateriale del territorio, che va dalle eccellenze enogastronomiche ai saperi dell’artigianato, dalla unicità del patrimonio archeologico al fascino di luoghi di inestimabile pregio ambientale e paesaggistico”.

Il titolo di capitale italiana della cultura dura un anno e la città vincitrice riceve un milione di euro per la realizzazione del progetto. Le altre città finaliste, oltre a Pesaro e Paestum erano Ascoli Piceno, Chioggia (Venezia), Grosseto, Mesagne (Brescia), Sestri Levante con il Tigullio (Genova), Siracusa, Viareggio (Lucca) e Vicenza.

Il Cilento, sia quello in prossimità dei siti archeologici che quello più interno e “interiore”, ha potenzialità enormi e merita di essere conosciuto meglio e raccontato attraverso l’utilizzo dei tanti linguaggi della creatività. Il “Cilento Fest – Cinema e Borghi” nasce anche per questo: narrare un luogo incredibile e favoloso con la promozione di una nuova cinematografia delle aree interne, capace di fissare l’obiettivo sulla rete preziosa dei piccoli paesi, sui miti, riti e personaggi delle comunità locali, il cui patrimonio umano, storico, sociale e ambientale è l’autentica anima dell’Italia di “dentro”.

(Foto di Angelica Lettieri)

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